Rocco Polistena

Ideatore e sostenitore del Correntismo, ricercatore instancabile dell'Umanità pura e bella, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita, si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialita dell'Essere. Divulgatore per passione, aspirante giurista, "agricolo" per trasmissione dagli avi, presiede l'Associazione Culturale Roubiklon nella sua Lubrichi (RC). Ha scritto, editandole, diverse sillogi poetiche, riservando egli alla Poesia la causa primaria del suo "sentire". Ritiene il dialogo costruzione autentica di una societas nuova.
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“Verso le vette astrali”. SAVERIO SCUTELLÀ, aedo e maestro bruzio.

“Verso le vette astrali”. SAVERIO SCUTELLÀ, aedo e maestro bruzio.

Mery, Qual dagli Uranidi i sorrisi astrali tutta la luce del tuo cuore, vergine, mi splende sulle pagine in cui effondo i sentimenti del mio spirto di esteta, artefice del verso.  (OFFERTA, da Crestomazia) “Panista" nell'Arte pittorica, “spiritualista” nelle liriche, Saverio Scutellà rappresenta, nel novero degli Enotri genii, l'amalgama surreale dell'Arte, della quale compartecipa e dalla quale si fa attrarre. La musicalità e al contempo il temperamento proprio dei versi, l'armonia del Tutto e “l'ala divina del sogno” costituiscono le direttrici prime ed ultime dell'Uomo-Artista che scappa via per “abbeverarsi al vero sempiterno”.                 …
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“La danza dei due fuochi” nel Network Mediterraneo

“La danza dei due fuochi” nel Network Mediterraneo

Questi giovani calabresi intestarditi dalla volontà e dalla Bellezza di trasognata panacea! Li hanno sedotti i maestosi grattacieli tra le nuvole di Daniel Burnham e con lui hanno sentenziato:   “Non fare piccoli progetti; non hanno la magia di scaldare il sangue degli uomini e probabilmente non saranno mai essi stessi realizzati. Fai dei grandi progetti; mira alto nella speranza e nel lavoro, ricordando che un progetto nobile e logico, una volta registrato non morirà mai, ma resterà a lungo una cosa viva per molto tempo dopo che noi ce ne saremo andati”. Anche il Network Mediterraneo nasce un po'…
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L’Italia è una Repubblica democratica fondata… sul non lavoro!

L’Italia è una Repubblica democratica fondata… sul non lavoro!

Roma, sul finire del 31 dicembre 1981. Da un salotto del Quirinale, la “Casa degli Italiani”, IL Presidente – partigiano sussurra con tono deciso: “Io credo nel popolo italiano. È un popolo generoso, laborioso, non chiede che lavoro, una casa e di poter curare la salute dei suoi cari. Non chiede quindi il paradiso in terra. Chiede quello che dovrebbe avere ogni popolo”. Presidente Pertini, mi permette di ripeterle queste sacrosante verità, anche oggi, soprattutto oggi?  Mi consente di ritornare al 1948, ai lavori preparatori della nostra Carta, la Costituzione che anche Lei inaugurò sul tanto sangue versato per la…
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“Sentirsi” Cultura … magari essere Cultura!

“Sentirsi” Cultura … magari essere Cultura!

“C’è chi si mette degli occhiali da sole per avere più carisma e sintomatico mistero…” cantava il filosofo – musicista Battiato. Sono ritornati i suoi “minima immoralia”. Auto- ironia di se stessi stereotipi di “tempi che stanno per cambiare”!  O tempi morti degli Uomini sotto Covid – 19?  Un po' di misericordia per noi stessi. Sono tempi morti da parecchie lune, da quando ci siamo evoluti nei “bimbominkia” dissacratori di una possibile “socialità” a portata di mano! Riconosciamo pure l’acquisizione del diritto, “alla rovescia”, di un allontanamento dal “cultum” dell’Umanità, dalla “coltivazione” della Cultura, finanche da chi si fregia di…
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L’ultima storia “egualitaria” di Luis Sepùlveda

L’ultima storia “egualitaria” di Luis Sepùlveda

Avrebbe affabulato anche questa nuova realtà Covid-19 il "letterato impuro" - così lo etichettò malamente da sempre la critica latinoamericana - Luis Sepùlveda, cileno di nascita, boliviano di "sangre", vagabondo di tutte le Terre che stanno a Sud.  Muore inerme nel surreale che sempre disdegnò, così attratto dalla letteratura "popolare", dalle genti cui non si riconosceva diritto, del "profondo rosso" degli sconfitti dalla tirannia "dell'amnesia come ragione di Stato".  L'anarchico e poi socialista Sepùlveda non si anestetizzò col veleno dei potenti, dell'usurpatore cileno. Ne pagò dazio con prigionia, esilio e "secondo esilio", quello che ti fa intravedere la tua terra…
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