Con il termine Dossale si indica un prodotto artistico destinato alla parte posteriore dell’altare, elemento da cui traggono origine i più celebri polittici o pale.
In Calabria è possibile osservarne uno nella Chiesa di San Marco, a Seminara, un’opera di 3 metri per 2 di puro marmo di Carrara del 1540/1550 attribuita a Giovan Battista Mazzolo: Il Dossale dell’Epifania.
Tante sono le peculiarità di questa bellissima opera, una di queste è un mix di Miti della Magna Grecia presenti nella cornice in marmo che la racchiude.
Osserviamolo da vicino
Sul lato Destro la più temuta delle Gorgoni punta il suo sguardo verso chi ha di fronte, chi non conosce Medusa capelli di Serpente e il suo sguardo che pietrificava chi incrociava i suoi occhi?
Il mito di Medusa e Perseo
Forse non tutti sanno, come narra il mito, che Medusa non é sempre stata un mostro, anzi, in principio era una splendida fanciulla che aveva sviluppato l’abilità di sedurre gli uomini con il solo sguardo, tanto da far invaghire di sé niente meno che il dio del mare, Poseidone.
Infatti la leggenda narra che Medusa fu trasformata in mostro da Atena, come punizione per aver giaciuto con Poseidone in uno dei suoi templi, mentre secondo altre versioni Atena era avversa a Medusa perché quest’ultima aveva osato competere con lei in bellezza.
Per questo motivo Medusa fu relegata su un’isola oltre oceano insieme alle altre Gorgoni, Steno ed Eurialo, due semidee che al contrario di Medusa erano immortali e non invecchiavano.
Su quest’isola il re di Serifo, Polidette, inviò Perseo a uccidere Medusa, pensando in tal modo di liberarsi di lui per poterne sposare la madre, però…
Una volta che Perseo raggiunse il luogo dove dimoravano le Gorgoni, le trovò che dormivano e, con la mano guidata da Atena, guardandone il riflesso nello scudo per evitare di restare pietrificato, riuscì a decapitare Medusa.
Dalla ferita uscirono subito il cavallo alato Pegaso e il gigante Crisaore, i figli dell’unione tra Medusa e Poseidone.
Perseo portò con sé la testa di Medusa, che non aveva perso il suo potere di pietrificare con lo sguardo e la usò come arma contro numerosi altri avversari e nemici.
Una fonte di ispirazione
Ci sono stati numerosi artisti che hanno preso spunto da questo mito nel corso dei secoli, fra le più note, il dipinto del Caravaggio Scudo con testa di Medusa e la statua Perseo con la testa di Medusa di Benvenuto Cellini (1545-1554).
Apollo e Acanto
Tra mitiche figure di satiri e putti, l’Acanto la fa da padrone, ed ecco che ritorniamo a un altra figura femminile mitologica: la bellissima ninfa Acanto, incantevole fanciulla corteggiata dal Dio del Sole: Apollo.
Si narra che un giorno, mentre il Dio del Sole andò a farla sua, lei lo respinse graffiandogli il viso, il Dio la volle punire trasformandola in Acanto, questa grande pianta che cresce spontanea sopratutto nella nostra fascia tirrenica, che con le enormi e verdi foglie fa sbocciare un fiore che punge ma sopratutto punta il Sole.
Negli elementi decorativi Cristiani la foglia di acanto spesso presente nei capitelli delle colonne delle Chiese rappresenta purezza e verginità.
In alto a Sinistra altri due elementi decorativi ci parlano dei Tritoni, creature mitologiche che accompagnavano il Dio del mare: Poseidone.
Seminara possiede due dossali che raffigurano la venuta dei Magi, questa della Chiesa di San Marco si distingue dall’altra che è presente nella Chiesa di San Michele per la staticità dei personaggi e per i particolari delle figure realizzati usando il “Trapano Romano”.
Anche lo stile e il modello riprende il famoso dipinto di Cesare da Sesto presente nella Galleria di Capodimonte a Napoli del 1519.
“Al Mio Amico Pippo che ha sempre incoraggiato il mio Impegno per la valorizzazione del Territorio”.
Domenico Scordo