L’episodio a cui si ispira questa festa internazionale, è stato uno sciopero indetto dai lavoratori a Chicago proprio il primo maggio 1886.
Il primo Primo maggio
Siamo nel pieno della rivoluzione industriale dell’Occidente, quando le grandi industrie e la speculazione edilizia fiorivano e i pochi fortunati imprenditori si arricchivano sulle spalle degli operai.
In questa corsa alla modernità, le leggi che tutelavano i diritti del lavoro tardavano ad arrivare, costituendo un vantaggio per gli speculatori.
La situazione portò gli operai a protestare per chiedere condizioni più umane, a quei tempi non era raro che gli operai lavorassero fino a 16 ore al giorno.
Dopo tre giorni di proteste, la mobilitazione culminò con il cosiddetto massacro di Haymarket: uno scontro tra polizia e lavoratori dove undici persone persero la vita.
Un anno dopo, esattamente il primo maggio 1867, negli Stati Uniti fu approvata la legge che istituì la giornata lavorativa di 8 ore.
Un caso politico europeo
Gli scontri di Haymarket non lasciarono indifferenti il mondo politico europeo, in particolare socialisti e laburisti.
Così il 20 Luglio del 1889, a Parigi, durante il primo congresso della Seconda Internazionale, si propose una manifestazione per ridurre la giornata lavorativa a 8 ore.
Nello scegliere la data si decise di celebrare gli operai di Chicago e scegliere, come giorno per l’evento, proprio il primo maggio.
Fu in Svizzera che, l’anno successivo, si istituì una giornata di festa per movimento operaio.
Occasione storica in cui, per la prima volta, gli operai ebbero il permesso di assentarsi dal lavoro per partecipare alla manifestazione.
In Italia
Le prime mobilitazioni politiche e civili si produssero a Livorno, la città che diede i natali al Partito Comunista Italiano nel 1941.
Qui, nel 1888, a seguito dell’uccisione di alcuni anarchici a Chicago, il popolo si rivoltò contro le navi statunitensi attraccate al porto e contro la Questura, dove si riteneva fosse rifugiato il Console degli Stati Uniti.
Alla protesta si aggiunsero i sindacati, che portarono avanti, per decenni, la lotta per ridurre la giornata lavorativa a 8 ore.
Per avere una legge gli italiani dovettero aspettare il 1923, dove il Regio decreto n.692 trasformò in legge le lotte civili e sindacali.
Durante il Fascismo
Lo stesso Mussolini che guidava il governo che approvò il Regio decreto, cancellò la giornata celebrativa del primo maggio.
Per un ventennio, dal 1924, la Festa dei Lavoratori fu fatta coincidere con il Natale di Roma, ovvero il 21 Aprile.
Non fu un caso, tra il ’21 e ’25 in Italia si assistette alla crescita di un clima violento che coinvolse le più alte sfere politiche.
Il caso più eclatante fu l’omicidio Matteotti di cui Mussolini, con un discorso al Parlamento il 3 Gennaio 1925 se ne assunse la responsabilità e dichiarò, di fatto, la nascita del Regime.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, nel 1945, il Primo Maggio riprese lo status di giorno festivo.
Dal 1990, con la collaborazione tra il Comune di Roma e i sindacati confederali, ogni anno nella capitale si organizza il celebre Concertone di San Giovanni in Laterano.
La stranezza degli USA
Può sembrare paradossale ma negli Stati Uniti, dove tutto nacque, la Festa dei Lavoratori non si celebra il primo maggio.
Questa scelta ha un fondamento nella storia degli USA, dove è molto diffuso il cosiddetto maccartismo, un atteggiamento anticomunista che prende il nome dal celebre senatore McCarthy.
Si è scelto di celebrare i lavoratori a settembre, in concomitanza con il Loyalty Day.
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