Una giornata che ha origine all’inizio del secolo scorso, risultato di lotte sociali e politiche legate alla libertà e ai diritti delle donne.
Ufficialmente chiamata Giornata Internazionale della Donna, quella che noi chiamiamo comunemente Festa della Donna ha origine all’inizio del ‘900.
Con l’avvento dell’industria e la formazione della cosiddetta società moderna, il ruolo delle donne cominciò a non essere molto diverso da quello degli uomini.
Dentro le industrie, in particolare tessili, e nei movimenti politici dove le operaie rappresentavano una forte componente, le donne cominciavano a mobilitarsi per la parità di diritti.
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Le iniziative del partito socialista
Fu nel 1907 a Stoccarda, al congresso della II Internazionale Socialista, che si aprì per la prima volta un dibattito sui diritti delle donne e soprattutto sul diritto al voto.
Un diritto che la Nuova Zelanda aveva concesso già nel 1893 mentre in Italia arrivò nel 1946 con il cosiddetto Suffraggio Universale, trent’anni dopo Tina Anselmi sarà il primo Ministro donna nella storia repubblicana.
Un anno dopo il congresso di Stoccarda, nel 1908, negli Stati Uniti Corinne Brown, presiedendo il congresso del Partito Socialista di Chicago, aprì un acceso dibattito sulla disparità del salario e, di nuovo, sul diritto al voto.
In quella occasione si decise di dedicare l’ultima domenica di Febbraio alla lotta per il diritto al voto alle donne, nacque così il Woman’s Day.
La stessa manifestazione si organizzò anche in tutta Europa negli anni seguenti e quasi tutte a inizio Marzo, fino all’inizio della Prima Guerra Mondiale.
Il ruolo delle donne durante la Guerra
La società dell’epoca, soprattutto nelle città industrializzate, assisteva a un rapido cambiamento dove le distinzioni di ruolo tra uomo e donna erano solo strascichi di un retaggio culturale non ancora estirpato.
La Guerra inoltre, dove molti giovani uomini caddero sotto le armi, diede un impulso favorevole all’emancipazione femminile.
Durante il conflitto, infatti, le donne presero il posto degli uomini nei processi industriali e, in alcuni casi, sostituendoli al fronte.
Questi eventi portarono, per esempio, la Gran Bretagna a concedere il diritto al voto alle donne nel 1918.
Lotte politiche dopo la Guerra
Dopo la fine della Guerra avvenne un evento che fece rinverdire i movimenti di lotta.
A San Pietroburgo, l’8 Marzo 1917, le donne scesero in piazza per rivendicare la fine del conflitto.
Fu un evento chiave che diede inizio alla rivoluzione di febbraio e alla caduta definitiva dello zarismo.
Quattro anni dopo, durante la conferenza internazionale delle donne comuniste, tenuta a Mosca, l’8 Marzo fu dichiarata Giornata Internazionale dell’Operaia.
In Italia la Festa della Donna fu celebrata per la prima volta nel 1922, su iniziativa del Partito Comunista d’Italia.
L’iniziativa dell’ONU
Nel 1945 le Nazioni Unite, nella prima bozza del loro statuto, hanno affermato il principio di parità di genere e designato l’8 marzo come Giornata Internazionale della Donna.
Le battaglie per la parità di genere, promosse dalle Nazioni Unite, hanno portato importanti risultati, tra cui la Dichiarazione di Pechino e la CEDAW (Convenzione per tutte le forme di discriminazione nei confronti delle donne).
Il problema della discriminazione è purtroppo molto diffuso e ciò ha portato l’ONU a fondare UNWomen nel 2010, un dipartimento che si occupa di inclusione femminile nel mondo del lavoro e lotta alla disparità di genere.
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