Il suggestivo sentiero di Monte Cocuzzo

sentieri segnaletica
I sentieri della Costa Viola
Mappa dei sentieri della Costa Viola

Bagnara Calabra è una cittadina sul mare in provincia di Reggio Calabria, con davanti a se lo Stretto di Messina e alle spalle una montagnola brulla, aspra e inospitale ma ricca di storia e significati: su di essa, nei secoli, si è realizzato il sentiero di Monte Cocuzzo.

Il sentiero, che fa parte della rete dei sentieri della Costa Viola, prende il nome dall’omonimo monte che sovrasta la periferia Sud del caratteristico centro reggino.

Bagnara Calabra, sentiero di Monte Cocuzzo, vista sullo Stretto di Messina
La vista dello Stretto da Monte Cocuzzo. Credits Vincenzo Laurendi

Storie di Uomini e Donne

Sul sentiero le infaticabili ‘bagnarote’ decantate da Vincenzo Spinoso andavano su e giù con ceste cariche d’uva per portarle al “parmentu”, oggi una casetta abbandonata nella zona più in alto del torrente Sfalassà, per macinare il frutto.

Bagnara Calabra, sentiero di Monte Cocuzzo, il palmento nei pressi del torrente Sfalassà
Il Palmento nei pressi del torrente Sfalassà. Credits Vincenzo Laurendi

L’altra caratteristica di Monte Cocuzzo riguarda la pesca: era una delle postazioni principali per i pescatori di pesce spada, da qui alcuni uomini si appostavano per segnalare la presenza di pesci a chi stava in mare, usando delle improvvisate bandiere.

Sempre lungo il sentiero si trova una grotta, datata 1905, usata come rifugio durante la guerra, un breve percorso sotterraneo che oggi spunta proprio sotto il ponte dell’autostrada.

Bagnara Calabra, sentiero di Monte Cocuzzo, ponte dell'autostrada.
Ponte dell’autostrada nei pressi di Bagnara Calabra. Credits Vincenzo Laurendi

Un sentiero da recuperare

Bagnara Calabra, sentiero di monte cocuzzo, la situazione difficile del tracciato
Le strade di Monte Cocuzzo oggi sono difficili da percorrere. Credits Vincenzo Laurendi

Oggi le stradine che compongono il sentiero di monte Cocuzzo sono dissestate. Quella che può essere una risorsa per il turismo locale oggi è dominio incontrastato di rovi e piante selvagge, ed è un vero peccato.

Oltre che risorsa per il turismo, il sentiero sarebbe anche una prova fisica e spirituale per chi lo percorre, perché la salita è durissima, ma una volta saliti in cima, la vista di Bagnara diventa completamente nuova e da li si può guardare e immaginare una Calabria diversa.

Bagnara Calabra vista da Monte Cocuzzo. Credits Vincenzo Laurendi
By Antonio Casella

Sognatore e inguaribile romantico, fervido credente della potenza della coesione sociale, frequentatore di piazze e salotti, ama imparare ascoltando gli altri. Fonico di professione e divulgatore per passione, nel tempo libero organizza eventi culturali nella sua Seminara. È uno dei fondatori di Kalanèa.it, le sue muse ispiratrici sono i suoi ulivi secolari e Milù, il suo gatto.

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Gilberto PISTOLESI
Gilberto PISTOLESI
10 mesi fa

Buongiorno. Quanti ricordi legati a quel sentiero quando nei mesi di maggio/giugno degli anni 60/70 lo percorrevamo – io, Guglielmo Caratozzolo ed il compianto Cecè Parisio- (dopo una faticosissima ascesa) per sistemarci vicino a quella casetta rossa che non so se esista ancora e passare intere giornate nella “pia illusione ” di riuscire ad impallinare un adorno (cosa mai riuscitaci). Però il panorama era spettacolare con lo sguardo che spaziava dallo stretto fino al Sant’Elia; niente selvaggina ma una giornata all’insegna dell’aria pura e delle gran risate, soprattutto dopo che la colazione al sacco di uno di noi fu “aggredita” dalle formiche…………….bei tempi andati !!!

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