Da Cinquefrondi a Firenze: intervista ad Alfredo Betocchi
La nostra torre sulla copertina de L'orologio della Torre Antica. - Che cosa ha ispirato la sua trilogia? L’idea del racconto nasce da un incubo fatto quando ero ancora bambino: “Mi trovavo su un prato, ai piedi di una torre di pietra alta tre piani e con la cima merlata. Ero inseguito da un sinistro figuro che brandiva un coltellaccio. Correvo per sfuggirgli, entravo nella Torre e salivo fino all’ultimo piano. L’assassino mi inseguiva e a me non rimaneva che buttarmi dalla finestra per salvarmi, ritrovandomi nuovamente sul prato. L’assassino ricompariva e la fuga ricominciava all’infinito”. -Le storie che narra…