Nei silenzi delle parole
Se mi fermassi nella lettura al solo titolo di questo romanzo di Giuseppe Mancini - incontrato per caso come, per un’incidenza improbabile, si sono sintonizzati i tempi dei suoi Sophie e Gabriel protagonisti del loro rumore silenziato – potrei, bivaccando, imprecare contro la tendenza odierna a far ammalare l’esistenzialità con tiepidi luoghi comuni. E si sa, ho una certa ostilità per i luoghi comuni e per le massime di saggezza raccattate qua e là in una consapevole neutralizzazione del pensiero cosciente, soprattutto autonomo. È possibile fermarsi ad un titolo, pre – giudicando l’umanità piena e totale di chi ha scritto?…