La teoria della memoria nella Lubrichi d’un tempo
Movimenti proustiani ne "Le lucciole e le stelle" di Angelo Avignone I tempi degli uomini sono movimenti relativi, asimmetrici. Lo è perfino l’apparenza di una stasi auto – indotta, in cui l’abbarbicarsi in una tregua delle azioni diviene sedere presso la dimora compulsiva del ricordare. E ricordare equivale sommessamente a “restaurare” in noi stessi e con noi stessi un’entità rinnovata che si attualizza, che è nostra. È idealmente un nostro panegirico, una nostra definizione personale, una distensione autenticata dai versi che trainano l’Elogio de la sombra di Jorge Luis Borges, quel “noi siamo la nostra memoria, /noi siamo questo museo chimerico di forme incostanti,…