Cominciamo l’anno nuovo con un romanzo a cui sono affezionatissimo, che ho letto perfino a fumetti: Viaggio al centro della Terra.
Un libro che non ha solo influito sul sottoscritto perché ha iniziato a fargli amare alla follia la lettura ma ha anche ispirato il mio nickname.
Chi mi conosce bene, infatti, vedrà scritto “Sneffels” un po’ dappertutto (tecnicamente sarebbe “Snæfells,” ma Verne ne ha riportato una versione più vicina al mondo latino che germanico).
Sneffels è il nome del cratere dentro cui si cala il professor Lidenbrock, uno dei protagonisti del romanzo.
Ma veniamo prima all’autore. Jules Verne può tranquillamente essere considerato come il padre della moderna fantascienza, insieme ad H.G. Wells.
Biografia
Nasce a Nantes l’8 Febbraio del 1828, studiò retorica e filosofia al Liceo. Scrisse tantissimo: 62 romanzi e 18 novelle.
Purtroppo, a causa di un agguato, finirà la propria vita sulla sedia a rotelle, ma questo non inficiò minimamente la sua attività di scrittore.
Tra le sue opere più famose, considerate delle vere e proprie “profezie”, ci sono Dalla Terra alla Luna, Il giro del mondo in 80 giorni e Ventimila leghe sotto i mari, dove spicca la mitica figura del capitano Nemo, personaggio di cui si saprà poco e nulla fino al sequel L’isola misteriosa.
La sua fiorente attività, che ispirò a Georges Meliés il primo film di fantascienza, termina il 24 marzo 1905 ad Amiens.
La trama
Viaggio al centro della terra è ambientato ad Amburgo.
Il professor Lidenbrock, luminare dell’Università Johanneum, torna a casa con un libro scritto in islandese e per caso scopre, all’interno, un manoscritto.
L’opera era di Arne Saknussemm, un alchimista del XVI secolo, un autentico “pozzo di scienza”.
Lidenbrock prova a decifrare il manoscritto, codificato per non incorrere nelle censure del periodo, ma è il nipote Axel a riuscirci, suo malgrado, e scopre che Saknussemm sia riuscito a giungere al centro della Terra.
Il vulcanico professore organizzerà così un viaggio in Islanda, per ripercorrere le orme di Saknussemm.
Qui conosceranno Hans Bjelke, che farà loro da guida nello Snæfellsjökull, il cratere da cui l’alchimista si era calato secoli prima.
Insieme vedranno meraviglie, dinosauri creduti estinti, ominidi, piante incredibili, tempeste elettriche e magnetiche, in un viaggio meraviglioso che, dall’Islanda, avrà termine allo Stromboli.
Ma il professore è insoddisfatto. La bussola che li ha guidati indicava che il viaggio fatto fosse sbagliato, e quindi non fossero riusciti nel loro intento.
Il finale è inaspettato e rivela la genialità di Verne, “l’uomo che ha immaginato il futuro.”
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